E' universalmente noto che quando
viene tratto un film da un libro, quest'ultimo risulterà sempre migliore
rispetto alla sua versione cinematografica e questa regola conta ben poche
eccezioni.
Anche io faccio parte di quella
schiera di affezionati lettori che partono sempre prevenuti quando vedono la
trasposizione in immagini concrete di quelle pagine che fino ad allora avevano
preso vita solo nella propria mente. Ma questa volta non è stato così.
Dopo aver praticamente divorato in un giorno
solo (complice anche l'influenza!) il libro "Hunger games" di Suzanne
Collins, ieri non vedevo l'ora di arrivare a visionare il famoso film che ne è
stato tratto di recente. Questo perché il libro è di genere
fantascientifico, ambientato in un’America post-apocalittica in cui è stata a
stento restaurata la civiltà,quindi certe cose proprio non riuscivo ad
immaginarmele! Per fare un esempio,come si vestirebbe la popolazione di questa
nuova civiltà? E quale sarebbe l’architettura di questo ipotetico scenario
futuro?
Per chi non sa niente di niente su “Hunger
games”,la protagonista è una giovane ragazza di nome Katniss che vive nel
dodicesimo ed ultimo distretto di Panem,lo stato a fatica ricostruito dalle
macerie di una specie di apocalisse non definita; dopo una sanguinosa guerra
causata dalla ribellione di uno dei distretti,il governo riesce a riportare la
pace,ma per evitare nuove rivolte costringe i cittadini a fornirgli a cadenza
annuale un ragazzo e una ragazza sorteggiati per ogni distretto (i cosiddetti "tributi"),i quali si
troveranno poi a sfidarsi tra di loro in un’arena fino a che non ne rimarrà solo
uno in vita. Il tutto però si svolge sotto le telecamere e viene
trasmesso agli abitanti sotto forma di un crudele reality show dal titolo Hunger
Games,appunto.
Katniss si offre volontaria per partecipare ai “giochi” al posto della sorellina Prim,sfortunata vittima del
sorteggio, e qui dovrà combattere fino all’ultimo per la sua sopravvivenza,andando
contro ogni istinto di umanità e perfino contro i sentimenti. Di più non dico per evitare eventuali spoiler a chi non conosce la storia!
Il libro è, secondo me,
veramente geniale per come riesce ad attrarre il lettore in una fusione perfetta
di realtà e fantasia, cinismo e sentimentalismo, passato e futuro, amore e morte.
Per quanto riguarda il film invece, come vi dicevo, ho
particolarmente apprezzato la ricostruzione degli ambienti e i costumi: i
distretti più poveri,uno dei quali è abitato proprio dalla protagonista, non
ricordano affatto gli scenari post-apocalittici che mi ero immaginata, sullo
stile di “Dark angel”(ve lo ricordate?Il telefilm in cui esordì Jessica Alba) o
del più recente “Warm bodies”,ma sono allestiti più che altro come le periferie
rurali delle prime città industrializzate inglesi di fine Seicento, mentre la
struttura architettonica del Palazzo di giustizia e il filo spinato che
contorna il distretto 12 sono di chiara ispirazione nazi-fascista,il che sta
sicuramente a sottolineare lo stampo dittatoriale dello stato di Panem. In continuità
con questo periodo storico sono anche i vestiti e le acconciature un po’anni Trenta
degli abitanti e l’angosciante scena della “mietitura” ovvero quando raccolgono
e registrano tutti i ragazzi in età da Hunger games nella piazza centrale del
distretto, il che non può non ricordare le lunghe file di ebrei in attesa di
entrare nei campi di concentramento.
Tutt’altro discorso va fatto per i ricchi e bizzarri abitanti di
Capitol City,la sede del governo di Panem, che sono ultra futuristici ed
in fatto di look superano di gran lunga ogni descrizione data nel libro.
In generale possiamo dire che il film è riuscito bene a riprodurre
l’atmosfera globale del libro,proprio grazie alle scenografie azzeccate e ad una
fantastica colonna sonora (io me ne sono innamorata!La sto ascoltando proprio ora mentre scrivo! ).
Però,devo ammettere mio malgrado che anche stavolta la regola non
è smentita: il libro vince sul film!
E qui passiamo a ciò che non mi è piaciuto…
Il problema maggiore che secondo me hanno dovuto affrontare nel
portare sugli schermi il celebre romanzo è quello del narratore. Il libro ha
una fortissima focalizzazione interna perché il tutto ci è presentato
attraverso gli occhi di Katniss,la quale così introduce il lettore non solo nei
suoi pensieri,ma anche in quella che è stata la sua storia passata. Di conseguenza si viene a creare un legame molto stretto fra la protagonista
e chi legge,a volte quasi un’identificazione (se siete siete di sesso femminile
e avete un’età compresa fra i 15 e i 25 anni,ovviamente!). Il film prova a
riprodurre tutto questo servendosi della bravissima attrice principale Jennifer
Lawrence (fresca di premio Oscar) e di alcuni flashback che però non bastano da
soli a rendere perfettamente quello che è stato il vissuto di Katniss,facendo
così risultare il suo personaggio talvolta troppo freddo e distaccato,senza che
però lo spettatore ne capisca il motivo. Anche il rapporto che la protagonista
ha con Peeta,suo compagno di sventure, è troppo poco fisico rispetto alla
versione del libro! E’ vero che non è chiaro neanche a lei stessa se ciò che prova per il ragazzo è reale o solo
costruito,ma io credo che la scrittrice lasci comunque intendere che un certo
coinvolgimento amoroso c’è stato.
L’unica scena che fa apparire Katniss più incline a lasciarsi
trasportare dai sentimenti è quella della morte della piccola Rue,una ragazzina
tributo con cui aveva precedentemente stretto alleanza,ma anche qui il tutto è
trattato in maniera troppo riassuntiva,quasi frettolosa. Un film,si sa, non può
durare ore ed ore,ma bisogna saper tagliare il superfluo,non una cosa
importante come la sfera emotiva ed emozionale del personaggio principale!
Sempre a proposito di tagli eccessivi, bisogna anche dire che il
finale del film è troppo stringato, estremamente essenziale: manca tutto il
dialogo finale tra Katniss e Peeta,fondamentale perché ridefinisce e purtroppo
incrina il loro rapporto.
Insomma,questo film a mio avviso ha molto potenziale,come ad
esempio l’ottimo cast (fantastico Stanley Tucci coi capelli turchini!) e una buona
scenografia,ma si apprezza di più se non si è prima letto il libro. D’altra
parte io preferisco sempre che la lettura sia antecedente alla visione, per non
rovinarmi quella che è la parte più gustosa e divertente,ovvero l’immaginazione!
Che altro dire…quest’anno uno degli esami che dovrò sostenere all’università
è Diritto Tributario,ma dopo “Hunger games” non credo riuscirò più a guardare
la parola “tributi” allo stesso modo! ^_^
love the movie!
RispondiEliminahttp://glamourgirl-bg.blogspot.com/
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